Siamo esperti di moda solo da bambini

Da sempre ho avuto un interesse spiccato per il mondo della moda…

Anzi, a pensarci bene, quello per la moda per me era solo un interesse che oggi potrei definire strumentale.

Ciò che realmente mi interessa è la Persona, ed il modo in cui le Persone esprimono (o NON esprimono…ma di questo parlerò più avanti) se stesse attraverso il proprio aspetto.

Quando siamo piccoli il senso che abbiamo di noi stessi è molto forte.

Sappiamo istintivamente cosa ci piace e cosa no, e lo esprimiamo con forza!

Sembra paradossale perché saremmo portati a pensare il contrario: è crescendo che si sviluppa la nostra personalità, che si afferma il nostro carattere!

E questo è vero. Ma parallelamente accade anche un’altra cosa, cominciamo a fare i conti con l’ambiente che ci circonda.

Subiamo, durante la crescita, una quantità enorme di condizionamenti esterni che solo raramente (molto raramente) vanno nella direzione di rafforzare noi stessi e la nostra vera identità.

Iniziano i genitori, con le migliori intenzioni certo, poi gli insegnanti. Loro ci insegnano come DOBBIAMO essere.

Seguono fidanzati, amici e tutti quelli con cui entriamo in relazione. E più profonda è la relazione, più elevata la possibilità di influenzare o di essere influenzati.

Da piccoli siamo pronti a difendere la nostra maglietta preferita o il nostro colore preferito, per bizzarro che sia, contro la volontà dei nostri genitori. Siamo pronti a puntare i piedi perché l’istinto ci dice chi siamo, l’istinto fa sì che portiamo chi siamo nel mondo attraverso il nostro aspetto esteriore.

Non c’è ancora consapevolezza e peraltro non è detto che la piena consapevolezza di sé sopraggiunga in età adulta…

Cosa accade quando cresciamo?

Schematizzo, pur convinta che ogni essere umano è un mondo a sé e che suddividere le persone in categorie fa perdere l’essenza dell’unicità di ogni uomo: le sfumature appunto… Tuttavia, per semplificare…

Mi vengono in mente tre tipologie.

I primi, una minoranza (i migliori o i più fortunati, decidete voi…), non perdono mai di vista se stessi. Passano dall’istinto alla consapevolezza in modo fluido, naturale.

In modo naturale l’istinto del bambino diventa la consapevolezza di sé dell’adulto. Senza salti, senza traumi.

Queste persone sono come un torrente che giorno dopo giorno scava il proprio corso. Nella loro evoluzione non c’è sforzo…

Mai cervellotiche, sono lineari ma non banali. Sono quelle che in genere definiamo persone realizzate.

Qualsiasi sia il loro look, trendy, sportivo, minimal, chic… la loro immagine si impone alla nostra attenzione. Ci appaiono sempre comodi e a proprio agio nei loro outfit.

Nello shopping non sbagliano un colpo. Sono decisi e scelgono sempre ciò che davvero li valorizza. Non cadono nella trappola che troppo spesso induce molti ad acquistare un maglione o una giacca solo perché è un bell’oggetto.

Sono centrati su se stessi, nel loro guardaroba solo capi che li rappresentino!

La seconda categoria, maggioritaria, accoglie gli uomini e le donne che fanno del dover essere il proprio essere.

Seguono un percorso disegnato da qualcun altro, puntualmente, tappa dopo tappa perché “tutti” lo fanno ed è “normale” così. E’ possibile e non poco frequente che raggiungano posizioni socialmente considerate di successo e nel consenso sociale trovano la propria “identità”.

In realtà non si sentono mai pienamente appagate ma tendono ad imputare a cause esterne quella sottile insoddisfazione, grido disperato del loro Io più profondo che hanno sempre ignorato.

Come vestono? Nella migliore delle ipotesi alla moda!

Sono abituati a seguire dettami e lo fanno anche quando si tratta della propria immagine. In molti casi il risultato può essere soddisfacente ma raramente l’impatto visivo è significativo perché gli appartenenti a questo gruppo hanno la tendenza ad uniformarsi e non a ricercare l’originalità.

Questo aspetto è più accentuato nelle piccole città dove si creano vere e proprie mode locali ed il consenso sociale passa anche attraverso l’adozione di uno stile considerato “vincente” poco importa se solo entro i ristretti confini del luogo!

Ma scivolare verso un look provinciale non è certo il rischio maggiore. L’attitudine ad uniformarsi può indurre la persona a voler seguire ad ogni costo una moda anche quando i must del momento decisamente non le si addicono. In questo caso il risultato non è certo esaltante!

Non è raro, per chi si trova in questa tipologia, cominciare a ricercare, con il tempo, una maggiore autenticità.

Cioè alcuni, col passare degli anni, iniziano a dare maggiore ascolto alla voce della propria identità ed è possibile che confluiscano nella terza categoria.

Questa si potrebbe definire un limbo…qui ci sono i fiori che non riescono a sbocciare… Non hanno saputo difendere a spada tratta la propria unicità ma non l’hanno neppure ignorata o dimenticata.

Sono generalmente soggetti sensibili “caduti” sotto i colpi dei condizionamenti esterni senza saper opporre la forza necessaria per restare vivi.

Nella dialettica se stessi-resto del mondo hanno finito per dare ragione agli altri senza nemmeno rendersene conto. E ciò non è avvenuto per superficialità o per volontà di aderire a degli schemi, ma puramente e semplicemente per fragilità, per l’incapacità di sostenere situazioni di rottura.

Hanno uno stile indefinito, nel loro guardaroba si può trovare di tutto!

Affette da shopping compulsivo, alla ricerca spasmodica dell’outfit che davvero le rappresenti, sono persone incompiute.

Hanno la netta sensazione che qualcosa non funzioni DENTRO di loro, ed in alcuni casi la piena consapevolezza ma non riescono comunque a trovare le risposte…

Passano da uno stile ad un altro. Gli abiti che acquistano rappresentano i loro umori altalenanti.

La frase tipica? “Non ho niente da mettermi”. In realtà il loro guardaroba è stracolmo ma la varietà di stili rende ardua la combinazione dei capi per dare vita ad outfit sempre nuovi.

Gli appartenenti a questo gruppo vivono degli autentici “momenti di gloria” quando riescono a portare fuori CHI SONO.

L’immagine migliore che hanno di sé diventa tangibile, sintetizzata in un outfit di successo e il risultato è di grande effetto.

Peccato però che l’incantesimo non duri!

Daniela Barlone | Style Coach

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