Da ragazzina me ne andavo in giro per negozi da sola.
Non sono stata una di quelle adolescenti che non fa shopping senza il supporto della madre…
C’è da dire che spesso sono caduta in acquisti sbagliati ma mi è servito perché a distanza di anni conservo ancora un ricordo preciso di quei momenti, so e posso spiegare esattamente in ragione di quali meccanismi le persone talvolta siano indotte in errore.
Allora avevo istintivamente un forte senso di identità, ma poi sul piano razionale non sapevo letteralmente da che parte andare, quali le scelte, quali le azioni da compiere in concreto per realizzare e dare sostanza a quell’idea di me che sembrava tanto chiara.
Ovviamente nel mondo degli adulti le cose sono molto diverse…dovrebbero essere molto diverse… devo dire che non sempre lo sono.
Tornando alla mia storia, la cosa più bella per me era cucirmi i vestiti da sola, questo sì, con l’aiuto di mia madre e di una sarta nel cui laboratorio trascorrevo i periodi liberi da scuola.
All’inizio non sapevo neanche usare i modelli quindi procedevo per approssimazioni fino a quando non ottenevo esattamente il risultato che desideravo.
Mai rimasta delusa da quei vestiti a differenza di quanto capitava, in alcuni casi, acquistando in negozio.
Ciò non significa che le mie “creazioni” fossero migliori di quello che compravo, non ho e non ho mai avuto questa presunzione.
Il punto è che gli abiti che cucivo erano tutto il mio mondo! Tutto quello che pensavo di me era lì dentro, tutto quello che avevo da dire era nelle pieghe della stoffa e nelle – pure imperfette – cuciture.
Andavo a scegliere i tessuti al mercato nei giorni di sole e tutto era bellissimo…
Anche lo shopping era una mia passione ma alcune volte mi accadeva di comprare qualcosa di sbagliato, di inadatto a me, che non mi apparteneva.
Ovviamente allora comprare non era ancora un lavoro, e non capivo per quale ragione mi potesse succedere di sbagliare. Perché quando cucivo non avevo alcun dubbio sull’immagine che volevo ottenere ed ero pronta a modificare i miei capi più e più volte per arrivare al risultato, e invece quando compravo mi capitava in certi casi di accontentarmi?
La prima e più ovvia ragione è che tendiamo sempre ad essere molto critici nei nostri confronti e meno nei confronti degli altri, ma non è questo il punto.
Una maison di moda, un determinato fashion designer, persino un negozio o uno store hanno una propria impronta, uno stile unico, rappresentano una certa tipologia di uomo o di donna nella quale ognuno di noi può riconoscersi o meno.
I signori della moda creano stereotipi, ma una determinata immagine di uomo o di donna non si limita a suggerire un ideale estetico.
Quando guardo una foto di moda quello che mi arriva è non solo l’abito, la sua forma, i colori, ma inconsapevolmente la mente è indotta ad immaginare scenari. Scenari relativi al modo di essere e addirittura allo stile di vita del personaggio immortalato. Un intero mondo resta sotteso.
I signori della moda ci vendono un sogno e a noi comuni mortali non resta altro che proiettare su quelle immagini perfette i nostri desideri, le aspirazioni, la promessa di ciò che manca nelle nostre vite e che vorremmo ci fosse.
Qual è la trappola? Banale ma non banale… Il vestito nuovo da solo non potrà migliorare il tuo stile di vita! Porre in essere azioni concrete giorno per giorno è l’unica via non solo, come si potrebbe pensare, per produrre il cambiamento in futuro, ma per poterlo sperimentare sin da subito. Iniziare ad agire guidati da una nuova e più funzionale visione è di per sé un salto di qualità!
Nell’approccio allo shopping invece accade il contrario. E’ come se le persone si aspettassero di poter essere catapultate da un semplice vestito in un mondo ideale e perfetto dove loro sono come vorrebbero essere senza però dover fare nulla per esserlo in concreto nella realtà. E’ per questo che continuano a comprare senza una logica. Loro continuano a cercare qualcosa senza avere la consapevolezza del “cosa”.
E puntualmente arriva quel senso di delusione, di frustrazione…ho comprato una cosa nuova, ho speso, ma il mio livello di soddisfazione non si è spostato di un millimetro!
Ed è per questo che la maggior parte delle persone sostiene di non avere nulla da mettere mentre l’armadio, sul punto di scoppiare, invoca pietà!
Il Buddha dice: “Ama te stesso e osserva”.
Le persone non si amano, non tutte, non abbastanza.
Un oggetto che acquisti può essere splendido, può essere di pregio, ma come puoi pensare che di per sé sia all’altezza di esprimere l’essenza del tuo Io, il prodigio della tua unicità?
Un pantalone è solo un pantalone e una gonna è solo una gonna e né l’uno né l’altra possono fare miracoli!
E’ il modo in cui li combini, metti insieme gli elementi e li interpreti a fare la differenza.
Ma l’abilità di scegliere e di combinare deriva direttamente dal sentirsi calati in un ruolo e più questo ruolo è effettivo e reale più l’immagine emergente è d’impatto.
Amarsi significa dire “questo sono Io” e trovare la propria originalità e il proprio modo di creare armonia.
Quando cucivo non stavo solo aggiungendo qualcosa al mio guardaroba, stavo esercitando una mia passione, accrescevo le mie abilità, ero calata nel mio ruolo. Ero Io! Per questo non sbagliavo mai, non avrei potuto sbagliare!
Quando compravo invece davo per scontato che il mio nuovo acquisto veicolasse un determinato messaggio solo perché, per esempio, lo avevo acquistato in un negozio particolarmente di tendenza o perché portava un determinato marchio.
Questo è un errore che le persone commettono molto spesso. Dovrebbero ricordarsi che quando un capo è indossato l’etichetta non si vede – o almeno il buongusto vorrebbe che non si vedesse – e l’unica cosa che viene in risalto è se sia o no adatto a noi e come lo portiamo.
La verità è che quando compri un vestito, un paio di scarpe, gioielli o accessori, in realtà non compi un atto banale perché è come se caricassi il tuo acquisto di un valore simbolico.
Quell’oggetto è per te l’accesso ad un mondo, un mondo che risuona con la tua interiorità ed al quale desideri appartenere. Il vestito altro non è che l’elemento esterno attraverso il quale il tuo mondo interiore viene comunicato agli altri assumendo i connotati della realtà.
Attenzione all’inganno. Se l’immagine di un certo brand risuona con il mio modo di essere, con l’idea che ho di me, o anche solo con le mie aspirazioni, la mia prima e più forte tentazione sarà quella di acquistare quanti più item possibile recanti quel determinato marchio.
Ma questo non è necessario e neppure sufficiente. Puoi avere l’armadio pieno di creazioni del tuo stilista preferito ma se non riesci a ricreare il suo stesso sogno il fatto di possederli non ti servirà a niente. Se, al contrario, ti ispiri all’immagine creata dal fashion designer, se sei in grado di riprodurre lo spirito del suo messaggio, potrai godere dello stesso “sogno” usando semplicemente cose tue.
La grande verità, morale del film “Kung Fu Panda” – che tutti i bambini (anche cinquantenni o ultra) dovrebbero vedere – è che non esiste nulla di esterno che possa renderti speciale.
Impegnarti nelle cose in cui credi ti rende speciale, avere una vita attiva, realizzare chi sei facendolo per te solo. Questo ti rende speciale!
E se curare il tuo look è una delle tue passioni, prenditi il giusto tempo per imparare sperimentando. Utilizza gli abiti e gli accessori che hai, divertiti a combinarli…trova l’ingrediente segreto.
Ti racconto un’altra storia di qualche anno fa. Avevo un cappotto ed un paio di stivali che mi sarebbe piaciuto indossare insieme ma ero convinta che mi mancasse un vestito adatto, forse una gonna ed un cardigan o non so cosa…
Provavo ad abbinarli con un abito che avevo ma niente. In teoria avrebbe dovuto funzionare ma qualcosa non mi convinceva, qualcosa di impercettibile, non lo so, un dettaglio. Esco a comprare un collant in microfibra di un particolare colore e il problema è risolto. Tutto qui. Fine della storia.
A volte non serve chissà che cosa, basta saper osservare in un modo diverso, in un modo che fino ad un attimo prima ti sfuggiva. Io ho solo trovato una combinazione che mi rappresentasse. Attraverso un dettaglio ho aggiunto il mio ingrediente segreto.
Devi riuscire a trovarlo se vuoi che la tua immagine funzioni.
“L’ingrediente segreto sei Tu!”.
Daniela Barlone | Style Coach